La mostruosa Finale NBA giocata da LeBron James ha
restituito al 23 dei Cleveland Cavaliers il ruolo di giocatore numero 1 al
mondo, lo scettro che Stephen Curry gli aveva strappato nelle ultime due
stagioni. Ma soprattutto ha cancellato la sinistra percezione che LeBron sia
sempre rimasto un gradino al di sotto del proprio potenziale nelle grandi
partite. I famosi “haters”, cui ha dedicato un sentito post su Instagram dopo
la Finale, hanno sempre sventolatoa sostegno di questa tesi tre serie
consecutive tra il 2008 e il 2010 in cui i Cavs persero due volte con Boston e
una volta con Orlando fallendo il ritorno in Finale dopo l’apparizione precoce
del 2007 (in cui persero peraltro 4-0 contro San Antonio, in una delle due finali
meno combattute del nuovo secolo: l’altra fu Lakers-Nets nel 2002). Sulle
ceneri dell’eliminazione del 2010 contro i Celtics, LeBron lasciò Cleveland per
andare a Miami, un’altra mossa aspramente criticata.
Ora bisogna ricordare che anche Kobe Bryant, soprattutto
Kobe Bryant, ha avuto la sua parte di “hating” e come Bryant anche LeBron –
quando deciderà di smettere – sarà sepolto dagli stessi attestati di stima,
riconoscenza e affetto che hanno inondato Bryant dopo essere stato trattato per
anni – per usare le parole di Kevin Durant – come una m…a.
Sul 2-0 Golden State e ancora più sul 3-1 quando il destino
della Finale sembrava segnato, LeBron James si trovava sull’orlo della quinta
Finale persa in carriera su sette giocate, un dato statisticamente rilevante
come le sei apparizioni consecutive all’atto conclusivo, di fatto un record.
Poi è cambiato tutto. LeBron ha segnato 82 punti in due “Elimination Games”,
trasformato i Cavaliers nella prima squadra a rimontare in una Finale da 1-3 a
4-3, nella prima squadra a vincere gara 7 di Finale in trasferta dal 1978 e lui
è diventato il terzo giocatore a realizzare una tripla doppia in gara 7 di
Finale dal 1988 quando ci riuscì James Worthy (il primo fu Jerry West nel 1969
ma lui gara 7 la perse). Sull’onda di questo ribaltone, LeBron è diventato
candidabile come più grande giocatore di tutti i tempi (eccessivo, anche se tra
i primi cinque ci sta), la sua serie è diventata improvvisamente la migliore di
tutti i tempi (possibile) e le sue sette finali di cui quattro comunque perse
adesso sembrano più un’impresa che un limite (giusto).
Riportando tutto nella giusta prospettiva, LeBron ha giocato
finora 7 Finali esattamente come Kobe Bryant con un bilancio di 14 vinte e 23
perse. Bryant ha vinto cinque Finali su sette e ha un bilancio di 23-15 che
sostanzialmente è inverso a quello di LBJ. Ma la differenza tra le Finali di
LeBron e quelle di Kobe è innegabile. I Cleveland Cavaliers di James erano
largamente sfavoriti in tutte le serie inclusa quella di quest’anno contro una
squadra forte a livelli storici come i Warriors delle 73 vittorie. Il 2-2 in
Finale alla testa degli Heat invece è discutibile. Miami era favorita in tre di
quelle quattro Finali ma ne ha vinte due ed è opinabile che non fosse favorita
anche nella quarta, persa 4-1 contro San Antonio.
Bryant probabilmente ha affrontato da favorito sei Finali su
sette, una di queste sei l’ha persa (2004 contro Detroit), in quattro Finali ha
avuto vicino Shaquille O’Neal. In tutte e quattro Shaq è stato il primo
realizzatore di squadra e nelle tre vinte l’MVP della serie. Contesti quindi
molto diversi.
Queste sono le cifre di Bryant nelle sue sette finali
Anno
|
Ppg
|
Rpg
|
Apg
|
Mpg
|
%tiro
|
V
|
P
|
2000
|
15.6
|
4.6
|
4.2
|
35.2
|
36.7
|
4
|
2
|
2001
|
24.6
|
7.8
|
5.8
|
46.8
|
41.5
|
4
|
1
|
2002
|
26.8
|
5.8
|
5.3
|
43.8
|
51.4
|
4
|
0
|
2004
|
22.6
|
2.8
|
4.4
|
46.2
|
38.1
|
1
|
4
|
2008
|
25.7
|
4.7
|
5.0
|
43.0
|
40.5
|
2
|
4
|
2009
|
32.4
|
5.6
|
7.4
|
43.8
|
43.0
|
4
|
1
|
2010
|
28.6
|
8.0
|
3.9
|
41.2
|
40.5
|
4
|
3
|
Analizzando le cifre
di LeBron nelle sue sette Finali, si notano alcune cose certamente
significative. I numeri sono in crescendo. A dispetto dei 31 anni e mezzo,
LeBron non ha mai giocato tanti minuti in una Finale come nel 2015 (45.7 di
media), non ha mai segnato tanto come nel 2015 (35.8), dato via tanti assist
come nel 2016 (8.9) e solo una volta ha tirato dal campo meglio del 49.4% di
quest’anno. In altre parole, è inscalfibile, non ci sono segni di declino di
alcun genere pur avendo un chilometraggio irreale, 38478 minuti in regular
season, 8383 nei playoffs, quarto di sempre già oggi (con 10-12 partite di
post-season l’anno prossimo, a 32 anni, sarà già secondo al solo Tim Duncan).
Negli ultimi due anni a Cleveland, in una squadra meno forte
di quanto fossero gli Heat del quadriennio, LeBron ha dovuto fare molto di più.
Non è detto sia un bene per la squadra, probabile che il suo carico fosse
necessario per colmare le lacune (evidenti nella Finale del 2015 giocata senza
Kevin Love e dopo gara 1 anche senza Kyrie Irving), ma dimostra quanto immenso
sia il suo potenziale di giocatore “All Around”. Con tutto il rispetto, sarebbe
stato impensabile per Bryant o lo stesso Michael Jordan giocare una Finale
oltre la doppia cifra media a rimbalzo. LeBron l’ha fatto. Due volte. Numeri
alla Magic Johnson se non fosse che Magic poteva occasionalmente segnare 35-40
punti ma non avrebbe mai potuto giocare sette gare di questo livello in
prossimità dei 30 di media o dei 35.8 del 2015 (in Finale nel 1987 ebbe 26.2
punti per gara come massimo in carriera). Considerare LeBron alla stregua dei
più grandi di sempre anche in un contesto in cui le vittorie non lo premiamo è
assolutamente legittimo.
Un altro aspetto da considerare: nella Finale del 2007, il
giovane James (22 anni e mezzo) era già un giocatore all-around eccezionale ma
non aveva le qualità realizzative odierne (segnò 25 punti consecutivi a Detroit
per eliminare i Pistons e andare in Finale ma fu più un exploit possibile anche
allora ma non rituale). Nella Finale del 2011, il punto più basso della sua
esistenza, quando era a Miami e perse 4-2 contro Dallas, LeBron segnò 17.8
punti di media in Finale, secondo di squadra. Poi cos’è successo? LeBron ha
aggiunto al suo arsenale il gioco in post basso che inizialmente non aveva
migliorando le proprie percentuali nel tiro da due (nei due ultimi anni a Miami
era salito oltre il 60%, uniche due volte in carriera); ha migliorato il suo
tiro da tre punti che dopo quella Finale è schizzato dal 33 al 36% e poi al
40%. In più dopo un anno in cui a Miami ha cercato di adattarsi lui a
Dwyane Wade ha preso decisamente in mano la squadra, diventandone leader, capo,
decision-maker.
Ecco le cifre di LeBron nelle Finali.
Anno
|
Ppg
|
Rpg
|
Apg
|
Mpg
|
%tiro
|
V
|
P
|
2007
|
22.0
|
7,0
|
6.8
|
42.6
|
35.6
|
0
|
4
|
2011
|
17.8
|
7.2
|
6.8
|
43.6
|
47.8
|
2
|
4
|
2012
|
28.6
|
10.2
|
7.4
|
44.1
|
47.2
|
4
|
1
|
2013
|
25.3
|
10.9
|
7.0
|
43.0
|
44.7
|
4
|
3
|
2014
|
28.2
|
7.8
|
4.0
|
37.8
|
57.1
|
1
|
4
|
2015
|
35.8
|
13.8
|
8.8
|
45.7
|
39.8
|
1
|
4
|
2016
|
29.7
|
11.3
|
8.9
|
41.7
|
49.4
|
4
|
3
|
In termini realizzativi stiamo parlando di un giocatore
paragonabile al Kobe Bryant liberato dalla presenza di O’Neal nelle ultime tre
Finali giocate e forse anche di più. In tutto il resto è un’altra cosa.
E ora Michael Jordan. Il suo massimo di rimbalzi in una
Finale è stato di 8.5 per le sei partite del 1993. LeBron ha fatto meglio
quattro volte. Il suo massimo di assist è stato di 11.4 nell’irreale Finale del
1991, la sua prima. LeBron non ha mai viaggiato in doppia cifra negli assist ma
in sei Finali su sette ha dato via almeno 6.8 assist per gara. Nelle altre
cinque Finali, MJ non ha mai superato i 6.5 del 1992.
Individualmente, LeBron ha giocato a livelli persino più
alti di Jordan? No, qui si esagererebbe. Ad esempio dal campo LeBron solo una
volta ha superato il 50%, Jordan l’ha fatto tre volte. Le Bron solo una volta
ha segnato più di 30 di media, Michael l’ha fatto cinque volte. E’ difficile
paragonare prestazioni di anni diversi da parte di giocatori differenti. Bryant
era certamente più vicino a Jordan come stile di gioco di quanto lo sia LeBron.
E tirare in mezzo altri giocatori sarebbe fuorviante. Shaquille O’Neal e Tim
Duncan sono stati altri giocatori dominanti in Finale in questo secolo ma sono
centri, paragonabili tra loro, ma non con un all-around come LeBron. Di sicuro
i sei trofei di MVP indiscusso, il record di 6-0 in Finale, 24-11 nelle singole
partite di Jordan obbligatoriamente lo pongono su un piedistallo superiore,
come al solito. L’obiezione può essere un’altra: Jordan ha giocato sei finali
tutte da favorito con i Bulls. Vero ma fino ad un certo punto: nel 1993 e nel
1998, Chicago ad esempio non aveva il vantaggio del campo, quindi giocava
contro squadre che avevano fatto meglio in regular season (Phoenix e Utah). E
si è visto sia nel caso di Kobe che in quello di LeBron a Miami che giocare
nella squadra più forte non sempre garantisce la vittoria.
Queste le cifre di Jordan nelle sei finali.
Anno
|
Ppg
|
Rpg
|
Apg
|
Mpg
|
%tiro
|
V
|
P
|
1991
|
31.2
|
6.6
|
11.4
|
44.0
|
55.8
|
4
|
1
|
1992
|
35.8
|
4.8
|
6.5
|
42.3
|
52.6
|
4
|
2
|
1993
|
41.0
|
8.5
|
6.3
|
45.7
|
50.8
|
4
|
2
|
1996
|
27.3
|
5.3
|
4.2
|
42.0
|
41.5
|
4
|
2
|
1997
|
32.3
|
7.0
|
6.0
|
42.7
|
45.6
|
4
|
2
|
1998
|
33.5
|
4.0
|
2.3
|
41.7
|
42.7
|
4
|
2
|
L’asterisco: nel 1994 Jordan non ha giocato; nel 1995 è
rientrato a 17 gare dalla fine della stagione regolare; nel 1998 si è ritirato
un po’ per il lockout e molto perché i Bulls avevano una grande smania di
chiudere un ciclo e aprirne un altro ma se l’avessero cavalcato ancora
avrebbero avuto forse una finestra di altri due anni. Resterà in eterno il
rammarico di cosa avrebbero fatto – e avrebbe fatto Jordan – se quel ciclo non
fosse stato prima sospeso e poi interrotto.
APPENDICE
Queste le cifre di Magic Johnson nelle Finali NBA (cinque
titoli vinti, nove Finali giocate, 24-27 il bilancio).
Anno
|
Ppg
|
Rpg
|
Apg
|
Mpg
|
%tiro
|
V
|
P
|
1980
|
21.5
|
11.2
|
8.7
|
42.7
|
57.3
|
4
|
2
|
1982
|
16.2
|
10.8
|
8.0
|
41.7
|
53.3
|
4
|
2
|
1983
|
19.0
|
7.8
|
12.5
|
44.8
|
40.3
|
0
|
4
|
1984
|
18.0
|
7.7
|
13.6
|
42.1
|
56.0
|
3
|
4
|
1985
|
18.3
|
6.8
|
14.0
|
39.2
|
49.4
|
4
|
2
|
1987
|
26.2
|
8.0
|
13.0
|
39.2
|
54.1
|
4
|
2
|
1988
|
21.1
|
5.7
|
13.0
|
41.4
|
55.0
|
4
|
3
|
1989
|
11.7
|
3.7
|
8.0
|
25.0
|
46.2
|
0
|
4
|
1991
|
18.6
|
8.0
|
12.4
|
45.6
|
43.1
|
1
|
4
|
Queste quelle di Larry Bird (tre titoli vinti, cinque finali
giocate, record 16-15).
Anno
|
Ppg
|
Rpg
|
Apg
|
Mpg
|
%tiro
|
V
|
P
|
1981
|
15.3
|
15.3
|
7.0
|
42.8
|
41.9
|
4
|
2
|
1984
|
27.4
|
14.0
|
3.6
|
43.6
|
48.4
|
4
|
3
|
1985
|
23.8
|
8.8
|
5.0
|
40.2
|
44.9
|
2
|
4
|
1986
|
24.0
|
9.7
|
9.5
|
44.8
|
48.2
|
4
|
2
|
1987
|
24.2
|
10.0
|
5.5
|
42.3
|
44.5
|
2
|
4
|
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